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Misure in favore delle persone anziane: via libera del CdM

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Misure in favore delle persone anziane: via libera del CdM Approvato in Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo, attuativo della legge n. 33/2023, recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” Con comunicato stampa n. 66 del 25 gennaio 2024 il Consiglio dei Ministri ha reso noto di aver approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33. Qual è l’ambito d’intervento del decreto legislativo? Il Governo spiega che il testo approvato si occuperà di introdurre misure per prevenirne la fragilità delle persone anziane, per favorirne la salute e per sostenenerne l’invecchiamento attivo. A tal proposito verranno messi in campo strumenti di “sanità preventiva e di telemedicina presso il domicilio delle persone anziane”, oltre a “misure volte a contrastarne l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva”. Lo scopo è quello di favorire il mantenimento delle capacità fisiche, intellettive e sociali delle persone anziane, nonché la loro mobilità, prevedendo interventi quali, a titolo esemplificativo: la promozione del turismo lento, le organizzazioni di volontariato e di formazione, servizi di trasporto pubblico locale e di alfabetizzazione informatica e di facilitazione digitale Il Governo si propone inoltre di introdurre nuove forme di “domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale”.

Assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria Il Governo, con il decreto in esame, ha introdotto misure volte a favorire le persone anziane non autosufficienti, intervenendo sulla materia al fine di rendere più efficaci gli interventi di tipo sanitario, sociale e socioassistenziale, aggiuntivi rispetto a quelli attualmente offerti dal Servizio sanitario nazionale. In tale contesto si inserisce anche la “Valutazione multidimensionale unificata” volta alla determinazione della condizione di persona anziana non autosufficienza e del relativo stato di bisogno assistenziale.

Assistenza e cure domiciliari Con lo schema di decreto legislativo, il Governo è altresì intervenuto, in attuazione della sopracitata legge delega, a disciplinare il servizio di assistenza e di cure domiciliari. Tali strumenti consentiranno di offrire prestazioni domiciliari caratterizzate da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell’ambito di specifici percorsi di cura e di un progetto di assistenza individuale integrato. Inoltre, saranno introdotti servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e sociosanitari, nonché di potenziamento delle reti locali delle cure palliative. Prestazione universale A partire dal primo gennaio 2025 e sino al 31 dicembre 2026, verrà introdotta, in via sperimentale e nel limite di spesa massimo pari a 300 milioni annui, una prestazione universale (PU) che sarà composta da una quota fissa (corrisponde alla quota attualmente prevista per l’indennità di accompagnamento, ovvero 527,16 euro mensili) e da una quota integrativa definita “assegno di assistenza” (pari a 850 euro mensili), volta a remunerare i lavoratori domestici per le loro prestazioni di cura e assistenza, all’acquisto di servizi destinati alla cura e assistenza. La prestazione universale verrà erogata dall’INPS. Possono accedere alla misura in esame, coloro che posseggono i seguenti requisiti:

  • avere almeno 80 anni;
  • avere un livello di bisogno assistenziale “gravissimo”, definito dall’INPS;
  • avere un ISEE per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non superiore a euro 6.000. Il Governo ha annunciato che tale prestazione universale andrà progressivamente a sostituire l’attuale indennità di accompagnamento.

Pensioni, ennesima divisione dei sindacati sull’ultima proposta del Governo

posizioni divergenti dei leaders sindacali sulla proposta fatta dal governo per le pensioni

Ancora una volta i sindacati si dividono dopo l’ultima proposta sulle pensioni fatta dal Governo. Dalle trattative che si sono tenute a Palazzo Chigi, tra Esecutivo e parti sociali è emerso un nuovo documento che ha fatto scattare la CGIL sul piede di guerra. La leader Susanna Camusso ha definito l’incontro un’occasione persa ed al termine ha dichiarato : Confermiamo il giudizio di grande insufficienza del nuovo testo che il Governo ha prodotto, annunciato una mobilitazione per il 2 dicembre.
Più docile la CISL che ha definito positivo il percorso e il lavoro fatto, come spiegato dal segretario generale, Anna Maria Furlan, mentre il numero uno della UIL Carmelo Barbagallo ha dichiarato : con le risorse scarse abbiamo fatto il massimo. Se dovessi esprimere un giudizio oggi sarebbe negativo.

Mentre, il Premier Gentiloni si dice convinto che la Legge di Bilancio, pur con risorse limitate, appiana le esigenze sociali grazie ad un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Più le forze sindacali sosterranno il pacchetto più lo stesso troverà spazio compiuto nella Legge di Bilancio.
La proposta prevede un’apertura sull’APE social (tipo di pensione anticipata a costo zero, introdotta dalla Legge di Bilancio 2017) per le donne, l’impegno di principio su interventi a favore dei giovani. L’allargamento delle maglie dei siderurgici, di prima e seconda fusione (così come chiesto dalla UIL) da inserire nelle 15 categorie di lavoratori gravosi esonerati dall’aumento automatico a 67 anni dell’età pensionabile a cui non si applicherebbe l’automatismo dell’aspettativa di vita.


Pensioni, via libera al cumulo gratuito dei contributi

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Pensioni, via libera al cumulo gratuito dei contributi. Il ministero del Lavoro ha comunicato all’INPS il nulla osta allo schema di circolare concernente il cumulo gratuito dei periodi assicurativi non coincidenti, ovvero dei contributi previdenziali versati alle casse di previdenza dei professionisti. Il ministero del Lavoro ha spiegato con una nota che il nulla osta alla circolare, trasmessa al Ministero il 4 ottobre, è stato espresso a conclusione della valutazione svolta dalla Direzione Generale per le politiche previdenziali ed assicurative e dall’Ufficio Legislativo del ministero. Dopo mesi di attesa il ministero del Lavoro ha dato via libera alla circolare INPS che permette a chi ha avuto carriere discontinue di usufruire del cumulo gratuito dei contribuiti previdenziali per andare in pensione.